Sinonimi:
Comune: Adrano
Località: Lava Grande
I.G.M.: 261 II SE M. Minardo (1969)
Latitudine N: 37° 42' 31"
Longitudine W: 14° 52' 35"
U.T.M.:
Quota: 1030
G.P.S. (geo):
G.P.S. (utm):
Sviluppo: 800
Dislivello: 20
Idrologia: Stillicidio intenso
Percorribilità: Buona
Andamento: Orizzontale
Terreno: Lave non datate del Mongibello recente
Itinerario: Al Km 29 della SS 284 che da Adrano conduce a Bronte, si imbocca una strada verso est, che dopo aver attraversato la linea ferroviaria Circumetnea all'altezza di un casello, conduce a M. Turchio. Dopo 3 Km, in contrada Timpone, la strada diventa una carrareccia con il fondo solo a tratti coperto da calcestruzzo. Dopo altri 400 m si lascia sulla destra una breve strada asfaltata che conduce ad un pozzo, e si prosegue per 1.5 Km salendo attraverso le lave del 1595 (Lave del Gallo Bianco). Percorsi in totale 5 Km, a q 985, si lascia la carrareccia e si imbocca una traversa chiusa da una sbarra e orientata verso M. Minardo. 0.5 Km più avanti si incontra una dagala interamente recinta da un muro a secco e coltivata a mandorli e viti. Nella parte più alta di questa dagala si trova un secondo recinto, all'interno del quale si apre la grotta. Qui è stato eretto un altarino in memoria del Santo Nicola Politi, patrono di Adrano, che, secondo la tradizione, visse in questo luogo dal 1134 al 1137.
Descrizione: Trattasi di una grotta di scorrimento dalla forma particolarmente complessa; essa si articola in diverse gallerie generalmente anguste ed in parte sovrapposte, che si sviluppano con pendenze differenti per una lunghezza complessiva di oltre 800 m. Un discreto stillicidio è presente in tutta la cavità; dal lato sud l'acqua si raccoglie in una pozzanghera fangosa sul pavimento della galleria principale. Poco dopo la pozzanghera la galleria si divide in due cunicoli a livelli diversi che qualche metro più avanti si incrociano proseguendo ancora separati prima di confluire definitivamente in un unico ambiente. Alcuni cunicoli hanno forma cilindrica piuttosto regolare con il diametro di circa 1 m; il pavimento si presenta qui come un rigagnolo di lava rappresa. La galleria bassa in direzione sud ha l'aspetto tipico delle grotte molto antiche: la volta e le pareti sono rivestite da una patina bianca di concreziona_ mento; i piccoli brandelli di lava parzialmente rifusi che pendono dalla volta sono anch'essi rivestiti da questa patina e a volte prolungati da brevi stalattiti; il pavimento e la parte inferiore delle pareti sono invece scuri a causa del fango trasportato dalle acque. In questa cavità sono stati rinvenuti frammenti di ceramica attribuibili alla cultura di Castelluccio, ad età classica e medievale.
Bibliografia: Petronio Russo, 1880; Santangelo, 1952; Brunelli F., Scammacca B.,1975; Bella V. Brunelli F., Cariola A., Scammacca B.,1982; Lo Giudice R., Privitera M.,1983
Iconografia: