Sinonimi:
Comune: Catania
Località: Monte Santa Sofia
I.G.M.: 270 IV SO Mascalucia (1971)
Latitudine N: 37°.31'.55''
Longitudine W:
U.T.M.: 0660 5410
Quota: 178
G.P.S. (geo):
G.P.S. (utm):
Sviluppo: 46
Dislivello: 17
Idrologia: Stillicidio
Percorribilità: Buona
Andamento: Orizzontale
Terreno:
Itinerario: La grotta è raggiungibile seguendo la recinzione più esterna dei campi da tennis siti alla fine di via Lanzerotti Pantano, una traversa di via Passo Gravina alta, di fronte alla sede della RAI. Giunti nei pressi del muro che costeggia un complesso residenziale, bisogna raggiungere l'olivastro, al di sotto del quale, in mezzo a dei grossi blocchi di un tumulo di lava, è visibile l'ingresso della cavità.
Descrizione: Trattasi di una tipica galleria di scorrimento lavico, nella quale si accede attraverso un foro della volta, al di sotto della quale, in passato, è stata realizzata una scalinata in muratura a secco. La cavità è costituita da un primo vasto ambiente di forma pressochè ellittica, con il pavimento che dista non meno di 6 metri dalla volta, dalla quale si sono distaccate parecchie lamine. Il pavimento di questa sala d'ingresso è costituito da lava a superficie unita, cosparso ovunque di numerose lamine e svariati blocchi lavici, alcuni dei quali di grandi dimensioni; non mancano rifiuti di vario genere. Alla base delle pareti, sono presenti piccoli rotoli di lava sovrapposti l'uno sull'altro. In direzione Est, si diparte un tunnel in ottimo stato di conservazione, che presenta, oltre alle consuete stalattiti da rifusione, un canale con i due rispettivi argini che dopo alcuni metri di sviluppo diventa una vera e propria cascata di lava solidificata (foto 1). Alla base di essa, giunti in una piccola saletta, è possibile osservare due livelli, uno superiore che dopo un ulteriore dislivello si chiude, l'altro inferiore che lascia intravedere, attraverso uno stretto passaggio, una galleria di modeste dimensioni. Tale passaggio non è purtroppo praticabile per le sue assai limitate dimensioni in altezza. All'interno della grotta, sono stati osservati frammenti ceramici di età tardo-romana e bizantina (foto 2), i resti di una lucerna ascrivibile al predetto periodo (foto 3), nonchè diversi scheletri di roditori di probabile grossa mole.
Bibliografia:
Iconografia: